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mercoledì 15 giugno 2022

Nigella Damascena

 







Nigella damascena  molto conosciuta e presente nei giardini.

La capsula con i semi neri è molto disegnata per la sua bellezza,





Quando però si disegna il fiore, le foglie varie rendono il lavoro un poco complicato.

Vi  invito a guardare il fiore con una lente di ingrandimento per scoprire i nettari dal colore blu scuro e verde brillante. I nettari al microscopio sono davvero affascinanti. 

Ho fatto uno studio per conoscerla bene e spero che la tavola che seguirà rederà onore alla sua bellezza.



















sabato 23 aprile 2022

Epatica

 

Alla Madonna del Rio a Renzano Salò, vado ogni primavera con i ragazzi della scuola media Gabriele D'Annunzio a fare laboratorio di sketching botanico e naturalmente andiamo alla cascata che si trova dietro la chiesetta. Quest'anno mentre mostravo la vegetazione della roccia a sinistra, ho notato questa particolare entità verde.
Mi sono subito chiesta che cosa fosse e come mai non l'avessi notata le altre volte.
Mi ha attirato la sua superficie che presenta un disegno a rete con lenticelle al centro di ogni spazio.
La superficie lucida mostra che senza acqua non vive. Faccio un'ipotesi: è forse un lichene? Ma è troppo bagnato sembra che viva di acqua. Un'alga? ma le alghe non sono immerse nell'acqua? o vivono anche fuori? Decido  di prelevare questo piccolo campione e poi indagare

Questo è il rovescio e presenta dei filamenti e delle ventose trasparenti bordate di magenta che mi ricordano gli extraterrestri. Col microscopio la esploro. Molto affascinante, non ho mai visto niente di simile. Faccio uno studio con sketch per fissare, riordinare ed alla fine faccio una ricerca x immagini. Scopro che è un epatica  ed esattamente Conocephalum conicum.

La mia prima epatica. mai vista prima !
Con Equisetum, felci,  muschi,  licheni ero sul percorso a ritroso della classificazione della flora che per me partiva da Gimnosperme ed Angiosperme ed ora ho aggiunto un nuovo soggetto che appartiene alle piante non vascolari, quindi sulla sinistra della linea.
Sicuramente c'è molto da imparare su di loro ma, in confidenza, averne scoperta una in natura è un grande fortuna per me.



lunedì 27 luglio 2020

Pistacia terebinthus, osservata durante uscita con sketchers

La scorsa settimana il gruppo di sketchers  per l' uscita quindicinale, è stato al Parco della Rocca di Manerba.
Siamo partite da Dusano ed abbiamo camminato sul sentiero a picco sulla costa che porta al Sasso. Durante la nostra camminata ci siamo fermate spesso a rimirare fiori ed arbusti e naturalmente denominarli in modo corretto aiutate da un libro e da un'applicazione del telefonino. Sullo spiazzo prima della costruzione dove facevano i rilevamenti dell'alta velocità, c'è la Pistacia che ci ha colpito subito per le sue belle bacche rosse. Ma quale Pistacia? Mi ricordavo che all'Oasi San Francesco a Desenzano c'è un "Terebinto", ma la sua foglia è diversa da quella che osservavo. La foglia composta ha anche una piccola striscia di lamina attaccata al rachide,che qui non appare. Così siamo andate a vedere su https://www.actaplantarum.org/ per chiarire i dubbi.
Esistono due Pistace:
Pistacia terebithus con foglie composte imparipennate
Pistacia lentiscus con foglie composte paripennate e con rachide leggermente alato (questa è quella dell'Oasi)


Ho naturalmente raccolto qualche foglia per completare il mio erbario delle piante,. Così anche la Pistacia famiglia delle Anacardiaceae è completa.

Abbiamo anche visto un soggetto assomigliante ad un Cardo di colore giallo che non avevo mai visto prima:  Carthamus lanatus Un tipo interessante da tenere sott'occhio

giovedì 25 giugno 2020

INSALATA comperata, disegnata, piantata.......


Da anni compro la verdura biologica in un'azienda agricola del ns territorio e mi piace andare lì perché la verdura disposta nelle cassette ha il fascino dell'orto. Mi ricorda quando da piccola trascorrevo le vacanze in campagna nella bassa bresciana dai mie zii che avevano un orto dai mille profumi. Per me, che vivevo a Milano,  cogliere un pomodoro e sentire il suo profumo era una fascinazione indimenticabile. Quando c'è, compero l'insalata che mia mamma chiama "i capolì" o capolini ma non conosco il suo nome in italiano. La vedete nella foto sopra. Anzi se qualcuno ne conosce il nome chiedo di scriverlo nei commenti, grazie.
Quest'anno  mi è venuta voglia di fare uno sketch perchè la sua forma richiama una rosa.
Mi sono chiesta chissà che fiore fa?
Così l'ho trapiantata nel grosso vaso degli esperementi, dove attualmente c'è anche Chelidonium. Non mi ricordavo più che lì in mezzo c'era la rosetta.
 Finchè.....La sorpresa di stamane:
una bella fioritura
Una bella fioritura



Quindi andando a vedere la specie da cui deriva
https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=7098
mi chiedo :come ha fatto a diventare così?  come ha fatto  l'uomo a trasformarla? sarebbe una bella storia da conoscere. 
Terry grazie di avermi fatto notare che è trascorso tempo dal mio ultimo post. 

giovedì 25 gennaio 2018

Hibiscus trionum L.



Anni fa durante un'esplorazione nei campi, Bernadette mi portò a vedere questa bellissima specie che rimane fiorita solo per due ore al mattino. Quindi non attira facilmente l'attenzione se non fosse per le "lanterne" che all'inizio sono boccioli e poi, dopo la breve vita del fiore, si trasformano in frutti al cui interno maturano semi scuri. Fu così che raccogliemmo i semi e comincia a coltivarla sul terrazzo per poterla studiare. A quei tempi iniziavo ad essere affascinata dalla traformazione   che la vita della pianta manifesta e che si osservano a occhio nudo. La scorsa estate ho potuto dedicarmi a lei con cognizione di causa. Nel senso che l'ho esaminata con occhio botanico e non solo contemplando la sua bellezza.
Ora ne sto facendo una tavola ad inchiostro e mi piace sempre più.


Dopo aver fatto i vari lucidi, ho fatto le prove di come procedere, come distribuire peli, profondità, scegliere cosa riportare sulla tavola. Il che significa riflettere sulle sue caratteristiche.
Ad esempio:

  • come illustrare che fiorisce dal basso verso l'alto? 
  • come mostrare che ha un calice di sepali normoformati  ed un epicalice con sepali molto sottili (del resto tutte le malvacee hanno l'epicalice)?
  • il fiore ha la parte interna della corolla color magenta scuro disposto a punte convergenti alle nevervature del petalo.Come mostrarle con l'inchiostro?
  • La capsula subisce un continuo mutamento, quindi bocciolo, inizio formazione frutto e maturazione con semi
  • le foglie basali sono piccole e non ancora tripartite, che fare?
Scegliere cosa far stare in un formato A3 (questo è il formato standard delle tavole botaniche) significa prestare molta attenzione a ciò che è importante e ciò che non lo è: come raccontare la vita di una persona!!!

In genere mi baso su cosa mi ha affascinato della specie e dopo averla approfondita vado a consultare la scheda botanica.  L'osservazione diretta è sempre la migliore. Ad esempio nella scheda si dice che la capsula è pelosa solo in alcuni punti specifici. Dalla mia osservazione è tutta pelosa e quindi disegno quello che vedo.
 Questa tecnica di disegno è quella utilizzata per gli archivi degli orti botanici di tutto il mondo ed in Australia esiste un corcorso internazionale Margaret Flockton award exhibition.

martedì 23 settembre 2014

CORSO DI SKETCHING IN NATURA- AUTUNNO 2014

Anche se in ritardo, vi racconto che le due presentazioni del corso sono andate benissimo.
Solitamente i relatori espongono e la platea silenziosa ascolta. Invece tra noi e i partecipanti, si è instaurato un clima di scambio,  un chiacchierare amichevole su disegno e botanica. Talmente presi che al Parco di Castiglione, ci siamo dimenticate di fare le foto. Mentre alla libreria Giunti sembravamo "a prendere il tea" tra amici.




Marta ed io siamo proprio contente!!  Grazie  tutti!!! 

Sabato scorso abbiamo iniziato il corso. Nell'impazienza generale  del tipo "non vedo l'ora di iniziare!" ci siamo avviati sul sentiero per raggiungere l'aula a cielo aperto, dove eravamo già stati a primavera. Abbiamo avuto l'assistenza positiva  del tempo che ha tenuto evitando di piovere e poi alcune sorprese speciali. La più importante è la Spirantes spiralis, l'unica orchidea che fiorisce a fine estate: un filo d'erba con minutissimi fiori. Superprotetta



Paliurus spina-christi

Mantide religiosa

Bella questa foto in cui si vede Stefania emozionata per la Spirantes che prende in mano sia il telefonino che la macchina fotografica per ritrarre l'orchidea.




Tutti i partecipanti hanno fatto amicizia  in un clima disteso e sereno che ha favorito  il disegno e l'osservazione .
 E sulla strada del ritorno, guardando dietro di me,  ho visto il gruppo felice scendere tutti assieme sul sentiero "ciacolando" con gusto, con espressione sorridente come ragazzi in gita.








mercoledì 14 maggio 2014

SPECIE COMMESTIBILI - COME SONO A PRIMAVERA - Sketch Soncus oleraceus


La rosetta primaverile pone sempre dubbi sull'identificazione .
 Tant'è che ogni primavera mi ritrovo ad avere infinite incertezze su ciò che vedo.
  Una signora di nome Anita che incontrai nel Parco degli Dei ed alla quale chiesi di insegnarmi quali erbe potevo mangiare, mi disse :
ogni foglia che guarda in su ha la sua virtù!
hum!!!! mi sembra che quasi tutte guardano in su. Per l'appunto!!!!
La scorsa primavera volevo sapere che cosa era una rosetta che porta delle spine morbide sulla foglia e sulla nervatura dal lato rovescio.
L'ho piantata nel vaso degli esperimenti ed ora ho un bel Cardo dei lanaioli ovvero Dipsacus fullonum L..




Ma come si vede dai fiori gialli, ho trapiantato anche un'altra rosetta , che si è ben sviluppata. Mi piaceva per le sue foglie  assomiglianti al Tarassaco, ma molto più incise e di un verde più scuro e brillante.
Ed infatti ecco qui 



anche crescendo ha mantenuto il suo fascino. 
Che dire uno sketch ci sta proprio !



Trattasi di Sonchus oleraceus

Il cardo ?  sto aspettando di vedere come procede e poi .....

Ho trovato questo filmato che illustra le rosette e sicuramente sarà un buon aiuto
spero non solo per me!!!

domenica 13 gennaio 2013

Cotone d'inverno

Il cotone in inverno apre i suoi frutti ed offre la fibra. Anche se la foto non è proprio bella, mostra i vari stadi dell'apertura e perfino un frutto ancora chiuso. Bisogna che mi ricordi di raccoglierli perchè se si conservano così come sono, sarebbero del buonissimo materiale di studio. Un giorno mi deciderò a fare una tavola con la successione di tutte le sue fasi.

venerdì 14 dicembre 2012

Equisetum arvense corretto E. telmateia

Eccolo quà, ho recuperato le foto che avevo scattato l'estate scorsa






Il fusto è composto da segmenti che si inseriscono l'uno nell'altro a telescopio. Non so se la definizione è giusta ma è proprio così, come si vede nella foto. 
Le foglie, che richiamano gli aghi del pino, è fatta di altrettanti segmenti inseriti gli uni negli altri.
Non vi dico cosa sia disegnarla!!!
L'unica parte che mi manca, e che spero di trovare a primavera, è  la pianta femminile che produce le spore. 
Così a primavera lo studio sarà completo

venerdì 19 ottobre 2012

Fiore di Cotone

Vi ricordate il cotone del quale avevo disegnato il frutto? Ricordate anche che avevo detto  che il fiore nasce di un bianco pallido e si trasforma fino a diventare un magenta? Bene a testimonianza del suo mutare ecco alcune foto





con insetto










Proprio bello !!!!!!



lunedì 19 dicembre 2011

CAPPERO Capparis spinosa L.

Il cappero è una specie bellissima. Cresce dappertutto, ma a me..... muore sempre. Mi arrabbio quando andando sulla strada Gardesana occidentale, esattamente la strada che porta a Tignale dove poi si prosegue per Montecastello, vale a dire da Salò in su verso Riva del Garda, la vedo rigogliosa cascare dai muretti. Tutte le volte che l'ho avuta, non ha superato l'inverno con mia grande delusione. Bernadette ed anche Marilena me l'anno regalata in tempi diversi: ma il risultato sempre il medesimo. Così in una di queste occasioni mi misi a studiarla e lei che sapeva del mio feeling  fece uno spettacolo solo per me. Ero lì che volevo fotografarla, come sempre faccio per studiare la specie, quando improvvisamente i petali si mossero, una specie di telescopio uscì dal centro (lo stimma sullo stilo) si guardò intorno e decise che sì si poteva fare, allora un ciuffo di stami violacei si srotolò piano piano chiedendo ai petali di scostarsi leggermente fino ad esplodere come un  fuoco d'artificio. 
Visto che avevo la macchina fotografica ecco qui lo spettacolo.











Grazie cappero  e grazie alle mie amiche che  mi fanno doni speciali.
di prossima pubblicazione lo studio.