Visualizzazione post con etichetta Disegno botanico - Opere finite. Mostra tutti i post
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giovedì 29 agosto 2019

FICHI

Comincia la stagione dei fichi, che mi piacciono molto!!!
Questa tavola l'ho fatta a matite colorate.
Uso le Derwent  Artist.

lunedì 5 novembre 2018

RANDOM SKETCHING - CORSO UNIVERSITA' DEL GARDA ANNO 2017


Durante uno dei corsi tenuti per l'Università del Garda a Desenzano per rendere più unito il gruppo proposi un lavoro sulle foglie a random. L'idea mi era venuta guardando un video di arte botanica che mostra il lavoro di tre famose artiste Jacqui Pestell, Işık Güner and Sharon Tingey, che insieme lavoravano al ritratto
dell'Amorphophallus Titanum a grandezza naturale.  Infiorescenza più grande del mondo, che spero prima o poi di vedere dal vero in qualche orto botanico.
 Notare che fu scoperto per la prima volta da un italiano ( leggere: Esploratori perduti, Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine ottocento).
Il video mi è piaciuto molto: 
come si sono alternate al lavoro,
 il clima collaborativo
 ed il magnifico risultato.


Così ispirata, ho invitato le mie allieve a lavorare ad una tavola dove nulla appartenesse a qualcuno!
Esattamente così: chi disegnava poi si spostava sull'altra foglia lì accanto a mettere il colore, poi su un'altra a mettere nervature. Insomma un girare a caso e lavorare.
Questo non possesso del soggetto 
ha sciolto la mano di tutte, portando armonia. Complimenti alle autrici.
L'originale è stato regalato all'Ufficio Cultura del Comune di Desenzano.

Devo dire che lavorare al medesimo soggetto con altre persone è davvero magico.

Presto vi racconterò di un opera  su tavole di legno per un totale di 16 metri lavorato a 4 mani con Paola Petrucci, mia amica artista. 
Era un mio sogno fare come le artiste dell'Amorphallus Titanum.!


giovedì 10 luglio 2014

Lilium martagon - MonteBaldo - Rifugio Graziani Corna Piana






Sono andata per due weekend sul Monte Baldo, esattamente a Corna Piana, a trovare la mia amica che trascorreva qualche giorno di vacanza al  Rifugio Graziani  per fotografare le marmotte.

Anche se si trova dalla parte del Baldo che non guarda il Lago di Garda,bensì la valle dell'Adige, il posto è magnifico: un vero giardino botanico al naturale.
Nel vedere questo  Giglio martagone mi sono messa subito all'opera per uno sketch veloce:

 é piccolissimo, profumato e piace molto ai caprioli che se lo mangiano lasciando i gambi nudi e crudi. Infatti ne ho visti molti ridotti miseramente e, non sapendo ancora quanto piacesse ai caprioli, mi chiedevo chi osasse raccoglierli.

Naturalmente tornata a casa ho fatto una piccola tavola botanica:


Ho scattato due foto durante il lavoro, ma arrivata al giglio vero e proprio ho avuto dubbi sul colore che avevo annotato nello sketch.
Sapendo che ci sarei tornata il sabato successivo, ho lasciato in sospeso. Quando ho verificato il colore posso dire che lo avevo annotato esattamente. Dubitavo perchè la prima volta avevo con me la scatola di acquerelli da viaggio (solo 6 colori) e nello foto mi sembrava che il colore tendesse  più al Magenta. Mentre alla seconda verifica  si è rivelato  Alzarina molto tenue, proprio come l'avevo annotato



ed ecco la tavola finita 



Spero che vi piaccia , peccato che non ho potuto studiare le parti interne del fiore. Del resto non avrei osato tagliarlo in sezioni : troppo bello!!!
Posso dire dalle note prese durante l'osservazione che :
  • Foglie da monocotiledone con nervature che partono parallelamente dalla base della foglia 
  • foglie cauline alternate e quelle successive verso il basso, sono alternate a gruppi di 3 fino a diventare di  6. Danno la sensazione di essere verticillate
  • 6 tepali (sepali mancanti)
  • 6 stami più lunghi dell'ovario (quindi il  polline può cadere nell'ovario?)
  • Stilo formato da 3 carpelli connati
  • deduco che l'ovario sia supero
Mi riservo però di andare a controllare sul Pignatti.
Il secondo weekend ho  conosciuto una nuova pianta che non sono ancora riuscita ad identificare, che produce dei frutti particolari 
Vi racconterò.......

lunedì 23 giugno 2014

Malva sylvestris - pianta medicinale della famiglia delle Malvaceae - work in progress - seconda parte


Il work in progress procede bene: foglia su foglia costruisco la pianta.




In queste due immagini si può notare che la prima velatura che dò, riguarda l'ombra. Posizionare i punti più scuri per primi, significa iniziare a costruire la tridimensionalità della soggetto. In questo caso, siccome è una foglia opaca e pelosa, il colore è Viridian molto diluito. Là dove  è il punto massimo di scuro , viridian viene dato una seconda volta.
Ho sempre sentito parlare del colore malva, che pare sia un violetto, o almeno io pensavo fosse tale. In realtà la mia osservazione mi porta ad affermare che il fiore all'inizio é  più Quin Magenta che viola, poi invecchiando vira al Cobal violet.
Bene la pianta in toto è finita adesso mi dedicherò al resto radice, fiore ecc.

sabato 15 febbraio 2014

Sfinge delle viti -Deilephila elpenor

Dopo lo studio ecco la farfalla appoggiata sulla vita del Canada.
Da notare che le sue ali non sono trasparenti ma come per tutte le farfalle nottorne
sono ricoperte da peluria.

domenica 7 luglio 2013

domenica 21 aprile 2013

The Society of Botanical Artists Annual Open Exhibition - Westminster Central Hall - Londra EQUISETUM TELMATEIA

Finalmente posso mostrarvi i miei lavori esposti alla mostra  di Londra. 

Dopo che aver pubblicato tutte le varie fasi di studio dei questa interessantissima specie che, O. Crollius cita nel suo Trattato delle Segnature, quale segnatura della spina dorsale in quanto, entrambe, pianta e organo umano, sono fatte ad incastro delle varie sezioni delle parti componenti, ho riunito il tutto e disegnato ad inchiostro questa tavola. 
Come si può vedere, l'Equisetum presenta questa caratteristica nel fusto, nella composizione degli aghi , mentre la spina dorsale umana la presenta nelle vertebre e dischi vari.
Come sapete la mostra  si intitolava "Il linguaggio dei fiori o piante", e nel "covare i miei pensieri" emerse la riflessione che in realtà è l'uomo ad attribuire un significato ai fiori, se ne serve per dire qualcosa a qualcuno, ma ad essi non interessa niente di dire "ti amo" o" ti penso" o "ti invidio" "innocenza" ecc.
Siamo noi che li facciamo parlare.
Esiste un vero linguaggio allora??? 
Si.. il primordiale linguaggio sono i segnali che i fiori emettono per attirare l'insetto, per compiere la loro funzione principale di moltiplicare la specie. Ad esempio le orchidee selvatiche assumono le sembianze dell'insetto pronubo e emettono perfino l'odore,  cosicchè questi le scambi per femmine della sua specie e le visiti per fecondarle. 
Il secondo caso è questo:  portare il segno di ciò che possono curare o  meglio di ciò che ha la medesima energia.
Oggi sappiamo che l'Equisetum contiene in buona quantità di acido silicico, ossalico, sali di potassio, saponoside, flavonoidi, ecc. e che è una delle specie rimineralizzanti più valida. Infatti l'acido silicico aumenta l'elasticità dei tessuti, giova alla ricostruzione dello scheletro e quindi accelera la guarigione delle fratture.