lunedì 26 novembre 2018

COLORE ? questo sconosciuto


Il colore pur essendo elemento importante nella vita di tutti, è quello che è più difficile da definire con le parole e non solo. Anzi si può dire che abbiamo una scarsità di vocaboli a disposizione per discuterne con precisione. Per esempio si puo' dire:
 un rosso che tende all'arancione o un rosso che tende al viola.
Ma questo è vago !
 perchè quanto arancione? o quanto viola? e se aggiungessi: con qualche accenno di giallo? quale giallo? acido o caldo? oppure mi sembra di vedere che vira al blue, e' possibile?
 e così via............
 Qualche riflessione:
  • vediamo tutti gli stessi colori, gli stessi toni? la stessa saturazione?
  • gli insetti vedono una gamma di colori più estesa di noi per via degli ultravioletti. Forse che abbiamo organi diversi? riguarda i fotoricettori
  • le piante usano il colore per comunicare:il mio polline è pronto, i miei ovuli sono al momento giusto, il mio frutto non è maturo, il mio frutto è maturo ma anche il seme che racchiude......
  • l'intensità della luce rende i colori diversi: provate a guardare un colore in Italia e lo stesso in un paese nordico. Che differenza!!
  • il colore è  solo pigmento?
  • il colore ha a che fare con la temperatura?  si parla di colori caldi e freddi?
  •  il colore  è reale o soggetto all'assorbimento o non assorbimento delle onde luminose?
  • il colore dipende anche da come sono disposte le molecole sulla superfice?
  • il colore ha anche un aspetto sensoriale? intendo dire che a voce potrei definire un colore che sembra morbido come un velluto, secco come una polvere, argenteo come il ghiaccio........
Ci sarebbe molto da approfondire. 
Però debbo dire che descrivere con le parole il colore permette di capirlo di più.
Almeno per me che mi occupo di fiori, piante eccetera.

Per una intesa precisa del colore è stato inventato il PANTONE che attribuisce un numero di riferimento ai colori ( ricorda le vecchie carte dei colori della tinteggiatura dei muri, che mi piacevano molto e che riceverle in regalo dal colorificio era un lusso).
Uno dei più famosi, riguardante la Natura,  è quello di Wermer che lo espose nel libro 

Ho provato ad usare un pantone on line  ma il mezzo rende insicura la classificazione visto che basta una taratura diversa della luce dello schermo per farti impazzire.
Altre soluzioni??
L'acquerello ed altri medium si rifanno al Color Index Generic Name o numero internazionale dei pigmenti usati per fare il colore composto da P  (pigmento) seguito dalla lettera con cui inizia il nome del colore in inglese (es. PV x viola, PB X BLUE, PY x giallo,....)  ed il numero del pigmento
esempio PG18  per il verde viridian.
Se faccio un colore con due pigmenti diversi avrò un colore che varia
dalla quantità dell'uno e dell'altro. Quindi anche questo impreciso.
La conclusione è che non si sa cosa fare.
 Un suggerimento è x noi artisti:
non gettare mai via l'involucro che porta il nome del medium perchè riporta molte altre info come il n.pigmento, la trasparenza, la resistenza nel tempo.

Naturalmente suggerisco anche di guardare  le spiegazioni delle tabelle dei colori della casa produttrice che una volta ti davano quando li acquistavi e che ora devi consultare sul sito.
Dimenticavo esiste anche il RAL  che riguarda le vernici.
Ma a questo punto STOP!
Ora che la confusione è aumentata, non resta che .............approfondire.
Buon lavoro!!!




lunedì 5 novembre 2018

RANDOM SKETCHING - CORSO UNIVERSITA' DEL GARDA ANNO 2017


Durante uno dei corsi tenuti per l'Università del Garda a Desenzano per rendere più unito il gruppo proposi un lavoro sulle foglie a random. L'idea mi era venuta guardando un video di arte botanica che mostra il lavoro di tre famose artiste Jacqui Pestell, Işık Güner and Sharon Tingey, che insieme lavoravano al ritratto
dell'Amorphophallus Titanum a grandezza naturale.  Infiorescenza più grande del mondo, che spero prima o poi di vedere dal vero in qualche orto botanico.
 Notare che fu scoperto per la prima volta da un italiano ( leggere: Esploratori perduti, Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine ottocento).
Il video mi è piaciuto molto: 
come si sono alternate al lavoro,
 il clima collaborativo
 ed il magnifico risultato.


Così ispirata, ho invitato le mie allieve a lavorare ad una tavola dove nulla appartenesse a qualcuno!
Esattamente così: chi disegnava poi si spostava sull'altra foglia lì accanto a mettere il colore, poi su un'altra a mettere nervature. Insomma un girare a caso e lavorare.
Questo non possesso del soggetto 
ha sciolto la mano di tutte, portando armonia. Complimenti alle autrici.
L'originale è stato regalato all'Ufficio Cultura del Comune di Desenzano.

Devo dire che lavorare al medesimo soggetto con altre persone è davvero magico.

Presto vi racconterò di un opera  su tavole di legno per un totale di 16 metri lavorato a 4 mani con Paola Petrucci, mia amica artista. 
Era un mio sogno fare come le artiste dell'Amorphallus Titanum.!