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Questa opera riproducente l'INVERNO di Arcimboldo, è collocata in Piazzetta Reale all'entrata della Mostra. Realizzata in vetroresina da Philip Haas. | | |
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La mostra " Arcimboldo. Artista Milanese tra Leonardo e Caravaggio"
documenta il contesto culturale ed artistico del Cinquecento, in cui avvenne l'apprendistato e il sucessivo percorso creativo di Arcimboldo. Per comprendere le sue radici culturali e le ragioni per la sua chiamata alla corte degli Asburgo,è necessario incontrare anche gli altri artisti che lo hanno ispirato. Prima di tutti il padre che lavorava alle vetrate del Duomo e che quindi gli trasmise i primi rudimenti dell'arte. Naturalmente Arcimboldo produsse sia disegni per le vetrate stesse che per arazzi, gonfaloni e altri oggetti dell'epoca per le officine artitistiche, che si possono ammirare nella prima parte della mostra. La presenza a Milano di Leonardo da Vinci con i suoi studi della fisionomia, della natura nella flora e nella fauna è anche documentata dalla presenza dei "disegni grotteschi" di volti di popolani ( anche questi esposti nella prima parte). Nel Cinquecento iniziarono gli studi naturalisici, ai quali è dedicata una sezione che espone lavori di Ligozzi (i famosi tulipani ed altro), Studi di Alberi di Aurelio Luini, Studio di fiori(inchiostro su carta) di Leonardo e F. Melzi, ecc. In questa sezione si comprende come il fascino della Natura abbia ispirato Arcimboldo. Da notare i due schermi su cui vengono proiettati i singoli studi e poi indicato in quale opera è stato incluso ognuno di essi, riportandone l'immagine sull'opera stessa.
Naturalmente il centro della mostra è costituita dall'esposizione delle opere famose dei
ritratti allegorici eseguiti con gli elementi della Natura. Ho aprezzato la tridimensionalità dei frutti e delle verdure che l'abilità di Arcimboldo è riuscita a riprodurre.
Ad esempio le pesche che formano le guance del ritratto dell'Estate sono di una rotondità stupefacente. Il nostro occhio sapendo che trattasi di un ritratto coglie l'insieme perchè il cervello ha questa precedente informazione, ma se osserviamo i singoli elementi sembrano uscire dalla tela. Le stampe o immagine che siamo abituati a vedere non rendono giustizia a questa particolarità. Sono esposte diverse versioni di ogni ritratto perchè l'imperatore ne richiedeve delle copie da regalare. Attraverso un'osservazione attenta risalta il fatto che anche se lo stesso autore produce lo stesso soggetto, il risultato non è mai uguale: l'arte subisce l'influenza dell'unicità del momento.
Sempre a testimoniare quanto il cervello con la sua conoscenza già in essere, influisce su ciò che l'osservatore vede, sono esposte due opere con sotto uno specchio.
Un cesto pieno di verdure, nello specchio si rivela "Priapo l'ortolano".
Anonimo Dodecaedro rivela visi di persone che nello specchio non sono visti da sotto, ma ancora dal diritto e l'occhio deve ritornare sull'immagine dall'alto, per capire il perchè.Veramente geniale!!
Avrei molto da dire su tutto perchè questa mostra mi ha veramente incantato per tutto, sia come è stata impostata sia per il suo contenuto: quadri naturalistici,oggetti di quarzo, stoffe, armi in ferro battuto(il cui colore brunito è davvero eccezionale), elmi scudi, disegni di slitte e di fontane, disegni di abiti da spettacolo, veramente un epoca di febbricitante produzione artistica.
Il mio preferito rimane un piccolo autoritratto eseguito ad inchiostro da Arcimboldo.
I disegnatori botanici o naturalistici non possono mancare a questa mostra: per nutrire ed illuminare il proprio genio.