Lo studio oltre ad essere composto dallo sketch, che è il rilevamento visivo dei punti più interessanti, dei colori ecc. comprende l'osservazione botanica che viene scritta come una scheda di annotazioni e riporta domande, dubbi, insomma tutto ciò che mi passa per la testa quando guardo. Questo è un piccolo esempio, un foglio iniziale
Inoltre vado spesso a guardare le schede descrittive della specie, oppure vado a documentarmi sui termini botanici, sulla formazione delle varie parti scientifiche, verifico i dubbi (che sono tanti), guardo foto per capire le differenze ecc.. Il web è molto utile in questa fase di ricerca.
Dimenticavo..... in genere gli sketch, anche se sembrano di poca importanza anzi quasi brutti, rivelano l'armonia delle linee che l'occhio riesce a trasferire direttamente dalla tridimensionalità sulla carta, la spontaneità che non avverrebbe se disegnato da fotografia. Infatti rielaboro sempre i miei skecht per giungere alla versione finale e là dove ho dubbi, rileggo la mia scheda di osservazione. A parte che dopo averla studiata così tanto nel mio cervello c'è già tutto e quindi mi accorgo delle infedeltà che potrei produrre.
Un ultima osservazione: il contatto così stretto con il soggetto a volte svela inaspettate sensazioni olfattive, perchè, sempre secondo la mia esperienza, ti avvicini e non senti nessun odore. Poi quando l'hai sul tavolo scopri che sì durante il giorno non ha odore ma verso sera emette un profumo, oppure senti l'odore del fondo del bosco. Come ad esempio... ero al lavoro con la Pulmonaria e verso sera profumo di bosco misto a profumo di fiore. Oppure lo sapevate che alcune orchidee che sembrano inodori, profumano di mattino, e non di notte? Che la Datura m. profuma di notte e non di giorno? Osservare, osservate !!!!! Annusare!!!!! e Toccate la pianta, non si è mai finito di capire. di relazionarsi con la natura.