dedicato all'arte botanica: per comunicare esperienze, percorsi di studio artistici e botanici, piccole e grandi informazioni acquisiste dal mondo del web, e sperimentazioni ed applicazioni di tutto ciò che arriva alla nostra conoscenza per essere consapevoli che l'arte apre la mente.
sabato 30 novembre 2013
Frutti di Glicine ed altro
Oggi sono uscita in bicicletta. Ho notato una siepe di Glicine in un vialetto, dalla quale pendevano i frutti, che a me piacciono molto per il loro colore vellutato. Quelli di questa siepe, contrariamente al solito, hanno dei piccioli lunghissimi. Mi sono apparsi ideali per un addobbo natalizio visto che essendo piccoli con un solo seme all'interno, sono assomiglianti a gocce. Perchè non raccoglierli? Ecco fatto. Poi sempre lì vicino so che ci sono dei Ginko Biloba e sono andata a controllare: quale sorpresa un tappeto di frutti! Piano, piano il cestino della bici si è riempito, come vedete dalla foto. Praticamente ho fatto diverse soste. Notate le foglie di vite del Canada trilobata (che ormai tengo sotto stretto controllo) Quando sono arrivata a casa, avendo una mano occupata dalla spesa, ho dovuto organizzarmi. Ho quindi radunato tutto sulla mia mano sinistra e da solo si e composto questo mazzo che, appoggiato sul tavolo, ha mostrato tutto la sua magnificenza. Lo trovo armonioso. Altro che addobbo natalizio! Più bello di così!........... Peccato che i frutti del Ginko non possono essere appesi per la loro fragilità. Ho legato ciò che era possibile ed ecco una piccola composizione
Un po rustica ma è così che mi piace : nature!!!!
Certo che quando era sul tavolo, sarebbe stato ideale per una composizione di arte botanica!!!
Non si sa mai !!! presa da un attacco di............ creatività. potrei anche farlo.
giovedì 28 novembre 2013
Vite del Canada - work in progress 4
Il verde che ho scelto per questo lavoro è composto da verde di Hooker e Terra d'ombra bruciata. Mentre lo usavo ho notato che le terra d'ombra sposta l'Hooker verso i margini. Mi sono ricordata che la mia amica Rita Vaselli mi ha spiegato durante uno delle nostre conversazioni sul colore (lei usando acquerelli molto acquosi, li conosce profondamente) che se fai cadere una goccia di giallo su un fondo rosso bagnato, il giallo sposta il rosso. Ecco qui avviene la stessa cosa : sul verde la terra domina spostandolo via. Quindi bisogna mescolarlo bene in continuazione. Interessante !! Pure i colori hanno un "comportamento"! .
domenica 24 novembre 2013
Vite del Canada - work in progress 3
venerdì 22 novembre 2013
Vite del Canada - work in progress n. 2
mercoledì 20 novembre 2013
Vite del Canada , PARTHENOCISSUS QUINQUEFOGLIA
Nel mio andare quotidianamente a prendere il pane , ho notato con occhi curiosi la vite americana che rigogliosamente ricade dalla cinta di una casa. Così detto fatto, ho raccolto qualche racemo. Portato a casa, come sempre è iniziato lo studio. Grande velocità prima che cambiasse forma, ho provveduto a fare il disegno. A seguire con calma, lo studio della specie. Così scopro che due sono le varietà in uso qui da noi: una che ha la foglia suddivisa in 5 lamine ben distinte (da qui il nome quinquefoglia), ma esiste anche un'altra, la cui foglia è trilobata con lamine unite ( detta tricuspidata).. Fino a qui niente di strano a parte che, con occhio indagatore andando in giro ho già visto dove si trova la tricuspidata ed ho notato che ha dei colori più brillanti tendenti al rosso smart. Ma nella scheda botanica scopro che il quinquefoglie si differenzia dal Parthenocissus inserta (che ha foglie a 5 lamine comunque), per via che i suoi viticci sono forniti di dischetti adesivi per aderire ai muri. Suona un campanello di allarme: la mia è ricadente da una ringhiera per cui non mi sembra abbia dischetti . Si rende necessario un sopra luogo. Da quanto ho potuto vedere con la lente di ingrandimento non pare abbia questi dischetti, anche se ho notato che il cirro alla fine non termina a punta. Purtroppo il mio piccolo microscopio ha le pile scariche e finchè non avrò provveduto, la faccenda rimane ancora in sospeso.
Questa è la disposizione del soggetto perchè mi piaceva il grappolo, ma i colori delle foglie che dipingo sono presi da foglie singole visto che queste della foto sono troppo scure.
sabato 16 novembre 2013
Ipomea semi a confronto
Durante la gita all'Orto Botanica di Padova, ho raccolto ai piedi di un rampicante un bel seme di Ipomea alba. Quando l'ho disegnato ho considerato le differenza di grandezza con l'Ipomea che tutti gli anni coltivo sul mio terrazzo. L'Ipomea alba è grande come una noce, l'Ipomea di casa è grande come un chicco di caffè e quindi ho disegnato anche questa:
Non posso dire come fosse attaccato alla pianta il seme della I alba, perchè così superficialmente ho pensato che tanto lo avrei seminato. Però quando mi sono messa a tavolino ho cominciato a riflette, ho pensato a quella bella campanula viola e così! via sul terrazzo a raccogliere l'altro piccolo tesoro.
questo è il risultato, che detto tra noi, mi piace tanto!!!!! Piccole osservazioni, ma molto molto nutrienti!!!
intendo" pane per l'animo"!!!
Non posso dire come fosse attaccato alla pianta il seme della I alba, perchè così superficialmente ho pensato che tanto lo avrei seminato. Però quando mi sono messa a tavolino ho cominciato a riflette, ho pensato a quella bella campanula viola e così! via sul terrazzo a raccogliere l'altro piccolo tesoro.
questo è il risultato, che detto tra noi, mi piace tanto!!!!! Piccole osservazioni, ma molto molto nutrienti!!!
intendo" pane per l'animo"!!!
martedì 12 novembre 2013
Sketch di "sconosciuti"
molti esemplari nei giardini di Sirmione. Non so ancora di cosa si tratta, ma visto che la proprietaria mi ha regalato qualche rametto, ho approfittato per fare un piccolo studio. Le bacche sono molto lucide di un nero bluaceo incredibile e dentro contengono un seme duro che da un lato ha delle rugosità e dall'altro un'area liscia. Funziona a tre: vale a dire che ogni ramo termina con 3 biforcazioni, una centrale sterile e le altre 2 portano un nuovo gambo che a sua volta si dirama a 3, il centrale sterile e gli altri due portano il frutto.E' facile nel disegnare dimenticarsi di questa costante per cui bisogna alla fine ricontrollare di non aver perso qualche cosa per strada! Comunque davvero magnifica per i contrasti di colore.Qualcuno ne conosce il nome?
Anche la piccola mela era su di un albero in un giardino. l'ho assaggiata alla fine: un po troppo acidula.
Ecco qua due nuovi soggetti. Funziona sempre così, la prima volta faccio un sketch e poi piano piano durante l'anno, osservo da vicino i soggetti. Così fin che.... mi decido a fare un bel lavoro.
mercoledì 6 novembre 2013
Diagramma Floreale - Formula Floreale - Paul-Robert Takàcs
Copyright Paul -Robert Takacs |
Raramente lavori botanici riportano questa particolarità scientifica. Il diagramma floreale è la rappresentazione della FORMULA FLOREALE nella quale sono riportati in sucessione, per mezzo di numeri: simmetria floreale, numero dei sepali, numero dei petali, numero degli stami, numero dei carpelli, il tipo di ovario, il tipo di frutto.
Le caratteristiche dei vari componenti sono spiegate da segni convenzionali riportati direttamente sul numero. Ecco un esempio di formula: *,5,5,10, 3,capsula. Il 3, che si riferisce al numero di carpelli dovrebbe avere una linea al di sopra se trattasi di ovario infero, mentre al di sotto se trattasi di ovario supero. Purtroppo non posso disegnare le caratteristiche ma, per esempio, se un numero è dentro un cerchio significa che le parti, a cui il numero si riferisce, sono conate (saldate) tra di loro e così via.
La Formula floreale è un sistema conveniente per registrare le informazioni che sono utili per l'identificazione di una pianta.
Copyright Paul -Robert Takacs |
Paul -Robert Takacs |
Geranium cv.
dessin (encres & aquarelle) 16,5 cm large x 25,5 cm haut encadrement ancien "dans son jus" 31,5 cm large x 40,5 cm haut peint motif bois rouge & moulures à vendre |
domenica 3 novembre 2013
Sketching in Nature
Il "Parco degli Dei" non offre solo Ulivi, c'è dell'altro!!!! Infatti verso il lago, sulla riva, prima dei canneti, si può ammirare questo magnifico albero che, secondo me, dovrebbe essere un Malus silvestris, anche se non ne sono sicura (dovrò controllarlo a primavera ). La prima volta che lo vidi mi ricordò subito "le canne di un organo". Infatti se guardate la foto sotto, potete avere la stessa impressione, anche se l'angolazione non è esattamente quella dalla quale ho fatto lo sketch, dato che il giorno, che mi sono decisa ad andarci, il sole splendeva e quindi ho dovuto cercare una posizione diversa per non averlo negli occhi. A fianco al Malus c'è un vecchio Gelso tutto sbieco, come un vero vecchietto, che con le sue fronde, mosse dal vento, spazza il terreno.
In passato, quando questo Luogo era ancora se stesso, davanti a questi alberi si ergeva una barriera di rovi che proteggevano il canneto e quindi queste piante erano nascoste. Ora, siccome l'uomo vuole tutto perfettamente pulito ed in ordine, secondo il suo pensare, la vegetazione antistante al canneto ha subito cambiamenti che oserei dire "disastrosi". I rovi sono barriera di protezione per gli animali che vivono nel canneto. Con mia grande soddisfazione però, in alcuni punti la "Natura selvaggia" riprende ad affermarsi, invadendo la parte vicino alla passerella di legno, avanzando sul terreno riportato dove, sempre l'uomo, ha piantato delle specie "sociali": sta tentando di invaderle!!!!
Rammento che esisteva un bellissimo raggruppamento di Topinambur che si erano insediati su una collinetta naturale del terreno, vicino a dove ora c'è una delle entrate. Li ricordo perchè dalla mia finestra si potevano vedere e, quando fiorivano andavo a raccoglierli per metterli in un vaso in casa. Adesso al loro posto c'è un'aiuola di tageti che, scusate se lo dico, fanno davvero...pietà!!!! Mi chiedo sempre perchè gli architetti del verde non vanno mai a vedere prima cosa esiste in quel luogo, in modo da utilizzare l'esistente. All'entrata vedrei benissimo cespugli di Topinambur in abbondanza!!!! Se penso al filmato che ci spiega che le piante parlano tra di loro: chissà cosa si saranno dette quelle sopravvissute? A proposito ho già capito quale è la "Pianta madre" ve la farò vedere presto!!!
Devo riconoscere però che la parte interna del parco, quella dove sono stati piantati gli ulivi, è stata ben studiata. Gli ulivi sono disposti in 5 cerchi come delle tribù: una grande idea!!! Un volta era pieno di Cardi , un filare di Prugnuoli selvatici e diversi cespugli di rose selvatiche. Sapeste quanti cardellini in gruppi, con altri uccelli, venivano a mangiare: un vero fast food!!!!
Iscriviti a:
Post (Atom)